Bacillus clausii è un batterio Gram-positivo non patogeno in grado di sopravvivere al passaggio nell’ambiente acido dello stomaco e di moltiplicarsi nell’intestino, anche in presenza di antibiotici. Ciò è possibile grazie alla capacità di B. clausii di produrre spore, ovvero una forma cellulare in grado di resistere a condizioni ambientali avverse.
La struttura della spora consente, grazie a una serie di barriere protettive, di proteggere il batterio, il suo DNA e alcuni enzimi essenziali, da possibili “pericoli”, come l’esposizione a radiazioni UV, alte temperature, tossine o enzimi, in attesa che si ristabiliscano condizioni di vita ottimali che permettano alla spora, attraverso il cosiddetto processo di germinazione, di ritornare alla forma batterica attiva.
Proprio grazie alla sua capacità di generare spore, B. clausii è utilizzato fin dagli anni ’60 per i prodotti bioterapeutici vivi.
I microrganismi utilizzati nei prodotti per la flora intestinale possono presentarsi sotto forma di batteri vivi o spore. Queste ultime, come nel caso di B. clausii, presentano una serie di vantaggi, tra cui la possibilità di conservare a temperatura ambiente il prodotto senza che ne venga intaccata la vitalità e la capacità di sopravvivere al passaggio nello stomaco (ambiente acido) in modo che la spora ingerita raggiunga l’intestino senza essere danneggiato.
Una volta giunto nel tratto intestinale, la spora è in grado di trasformarsi in cellule metabolicamente attive, di moltiplicarsi e di ripristinare una corretta composizione del microbiota intestinale, cioè l’insieme dei microrganismi che popolano l’intestino, un tempo chiamato “flora intestinale”.
Inoltre, secondo quanto dimostrato in numerosi studi, le spore di B. clausii sono in grado di salvaguardare la salute gastrointestinale grazie a una serie di proprietà:
In sintesi, le spore di B. clausii sono capaci di:
La bile e i succhi gastrici, fondamentali per la digestione del cibo, possono ridurre il numero di organismi ingeriti sotto forma di batteri vivi. Il Bacillus clausii, sotto forma di spora, è in grado di resistere all’ambiente gastrico, caratterizzato da livelli molto alti di acidità, e ai sali biliari.
Il termine antibiotico deriva dal greco antibios, ovvero “contro la vita”. Indica una categoria di farmaci in grado di impedire, attraverso molteplici meccanismi, la sopravvivenza di batteri patogeni permettendo così la risoluzione di numerose infezioni.
Oltre ai batteri “cattivi”, una volti giunti nell’intestino gli antibiotici possono però aggredire anche batteri “buoni”, che vivono in simbiosi con l’organismo, modificando la composizione del microbiota intestinale e causando fastidiosi effetti collaterali, come per esempio la diarrea.
I ceppi di Bacillus clausii sono in generale antibiotico-resistente, quindi possono sopravvivere anche in presenza di numerosi antibiotici, come per esempio le penicilline, le tetracicline e i macrolidi. È quindi possibile assumere contemporaneamente antibiotico e i prodotti bioterapeutici vivi con Bacillus clausii per prevenire le alterazioni della flora batterica intestinale che si manifesta con la diarrea e tanti altri sintomi.
I geni che conferiscono a B. clausii la capacità di resistere agli antibiotici non vengono trasferiti ad altri batteri. Questo è un elemento essenziale per ridurre il rischio della cosiddetta antibiotico resistenza.
Il termine termoresistenza indica la capacità di un materiale o di un organismo di resistere al calore senza essere danneggiato.
Il B. clausii si presenta sotto forma di spore resistenti anche dal calore.
B. clausii si è dimostrato in grado di aderire alle cellule della mucosa intestinale e, in questa sede, di trasformarsi da spora in batterio attivo e moltiplicarsi.
È stata inoltre dimostrata la capacità di B. clausii di sopravvivere nel tratto gastrointestinale.
La presenza di B. clausii nell’intestino consente di inibire la crescita di ceppi patogeni attraverso due meccanismi: la colonizzazione delle nicchie ecologiche libere che in questo modo diventano indisponibili per la crescita dei batteri “cattivi” e la produzione di sostanze in grado di ucciderli.
La produzione di vitamine è una delle funzioni svolte dai microrganismi che popolano l’intestino. Ecco perché è possibile che si instauri una carenza di vitamine in seguito alla somministrazione di una terapia antibiotica.
L’assunzione di Bacillus clausii è in grado correggere la carenza di vitamine conseguente a uno squilibrio della “flora intestinale” in quanto è stata dimostrata la capacità di B. clausii di produrre vitamine del gruppo B.
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