L’intestino pigro non è altro che una condizione di rallentato transito intestinale provocata da una diminuzione della peristalsi intestinale, ovvero le contrazioni dei muscoli enterici che rivestono un ruolo chiave nell’assimilazione dei nutrienti contenuti nel cibo. I muscoli involontari “guidati” dal sistema nervoso, si alternano nel processo di contrazione, favorendo l’assorbimento delle sostanze nutritive e la spinta del materiale di scarto verso la parte terminale dell’intestino, per la successiva eliminazione attraverso le feci.
Se tale meccanismo si modifica, si assiste ad un possibile rallentamento del transito intestinale con conseguente difficoltà nell'evacuazione, che diventa scarsa e irregolare, portando alla comparsa di una sintomatologia piuttosto fastidiosa che può condizionare la qualità della vita di chi ne soffre. A causa di questo rallentamento, le feci possono infatti rimanere nel tratto enterico per lunghi periodi di tempo, disidratandosi e indurendosi, rendendone di conseguenza ancora più difficile l'espulsione.
Sebbene ogni individuo possa avere una propria regolarità intestinale, quando si verificano una o più delle seguenti condizioni, che alterano le nostre abitudini intestinali, si può effettivamente parlare di intestino pigro:
Chi soffre di intestino pigro è più suscettibile all’insorgenza di cistiti per via di alcuni enterobatteri che potrebbero migrare dall’intestino fino alla vescica, provocandone l’infezione.
I fattori implicati spaziano dalle abitudini alimentari scorrette fino alla presenza di condizioni patologiche sottostanti responsabili di un’alterata funzionalità intestinale.
Il sesso femminile è particolarmente suscettibile per via di fattori anatomici e funzionali che ne favoriscono la comparsa, quali i cambiamenti ormonali e la gravidanza. Anche gli anziani, per via del processo di invecchiamento, accusano di frequente un rallentamento della motilità intestinale e stitichezza.
In linea più generale, siamo tutti potenzialmente a rischio di intestino pigro se:
Se occasionale, il problema è generalmente di lieve entità e può essere risolto mediante l'adozione di piccoli accorgimenti, puntando in particolar modo su una dieta equilibrata e su un’attività fisica regolare.
È sicuramente raccomandato prediligere cibi ricchi di fibre, verdure, legumi, cereali e la frutta in grado di aiutare la motilità intestinale, come ad esempio la mela cotta, le pere, le prugne, i kiwi e i fichi. Particolarmente indicato anche lo yogurt, che favorisce l’equilibrio della flora batterica intestinale. È inoltre fondamentale idratarsi adeguatamente; bere almeno 1 litro e mezzo d’acqua al giorno aumenta il volume della massa fecale e stimola la peristalsi. Limitare invece i cibi molto raffinati e grassi, le spezie, il cioccolato e gli alimenti astringenti tra cui il limone, il riso e le banane.
Anche i bambini possono soffrire di intestino pigro (e lamentare mal di pancia e meteorismo) e anche in questo caso, lo scarso introito di fibre, cereali integrali, legumi e frutta è spesso la causa principale. Fondamentale quindi aumentare il consumo di alimenti indicati e di liquidi per rendere più morbide le feci, favorendone l’espulsione.
Parallelamente all’adozione di uno stile di vita sano, l’utilizzo di alcuni rimedi naturali e integratori in grado di ripristinare i ritmi fisiologici del proprio transito intestinale, può essere di grande aiuto. Molto utile in tali contesti è l’assunzione di preparazioni a base di Psillio e Opuntia, piante che favoriscono il movimento intestinale e la rigenerazione della flora batterica.
Molto utili anche le tisane a base di liquerizia, finocchio, tarassaco e rabarbaro dalle proprietà benefiche per l’intestino e con effetto lassativo. L’integrazione di fermenti lattici probiotici, che regolano la funzionalità intestinale, stimolando la crescita e l’attività della flora batterica già presente nell’intestino costituiscono un altro ottimo alleato nel contrastare l’intestino pigro.
In casi limite, previo consulto medico, si può ricorrere all’utilizzo di farmaci contro la stitichezza (presentano controindicazioni ed effetti collaterali), tra cui i lassativi che aumentano la massa fecale e la peristalsi intestinale; i sali di magnesio, il lattulosio e il mannitolo che richiamano acqua nel lume intestinale, esplicando un potente effetto diarroico o gli emollienti delle feci, che possono essere assunti per via orale o rettale, mediante supposte o microclismi.
CAUSE
Disbiosi
L'alterazione della flora batterica intestinale spesso originata da un uso eccessivo di farmaci (in particolare antibiotici), malattie, recenti interventi chirurgici, sedentarietà, stress ma soprattutto scorrette abitudini alimentari.
Abbuffata
Pasti frettolosi, irregolari o troppo abbondanti, parlare durante il pasto, un eccesso di bevande gassate, o una dieta povera di frutta e verdure e troppo ricca di zuccheri e grassi possono influire sulla comparsa di alterazioni dell’alvo.
COME PREVENIRLO
Alimentazione
Sono consigliati i cibi che presentano una grande quantità di fibre come la frutta e la verdura, e il consumo di legumi e di cereali integrali, e l’assunzione di almeno due litri d’acqua al giorno. Una dieta corretta non è solo cosa mangiamo, ma come (lentamente) e quando: per favorire la regolarità intestinale, dobbiamo avere orari regolari anche nei pasti.
Sport e Relax
Fare movimento aiuta anche il movimento intestinale, e se l’intestino è pigro è meglio non esserlo anche noi continuando a fare vita sedentaria. Basta camminare una ventina di minuti una o due volte al giorno, o andare in bicicletta, per trarne grandi benefici non solo per l’intestino.
Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di un sano stile di vita. Le informazioni contenute in questa pagina sono da intendersi a titolo informativo e non sostituiscono in nessun caso assistenza o consiglio medico.