Lo stress è una risposta naturale che l’organismo mette in atto per gestire al meglio l’adattamento a situazioni o eventi particolari. Pur trattandosi di un fenomeno naturale, spesso, accade che l’effetto della risposta (reazioni) è molto accentuato rispetto a un presunto “pericolo” imminente che tale non è e che è percepito in modo esasperato. Le situazioni che possono determinare tali reazioni includono sia eventi piacevoli sia eventi spiacevoli, come ad esempio: rimanere per ore in auto nel traffico, il treno che fa ritardo, parlare in pubblico, prepararsi per/sostenere un colloquio di lavoro o una prova d’esame, affrontare problemi lavorativi, debiti, ecc. Queste situazioni, definite “fattori stressogeni”, attivano naturalmente la risposta di adattamento da parte dell’organismo. I sintomi dello stress possono essere fisici, comportamentali, cognitivi ed emozionali; i più diffusi sono: mal di stomaco, dolori addominali, sudorazione, tachicardia, agitazione, insonnia, stanchezza, tensione, nervosismo e ansia.
Il sistema nervoso enterico che regola il nostro intestino è, oggi, riconosciuto dalla scienza come “secondo cervello” del corpo. Si tratta di un’unica via di comunicazione in cui vengono usate le stesse molecole (neurotrasmettitori) per facilitare la digestione e avvisare il cervello quando qualcosa non va per il meglio. L’intestino e il cervello sono in costante comunicazione: questo “crosstalk” (diafonia) così definito presso l’importante Centro di Ricerca per la Salute Neurointestinale del MGH ( Massachussetts General Hospital) influisce sulla percezione dei sintomi gastrointestinali, sul tipo di pensiero che viene elaborato e di conseguenza sulla qualità della vita; ad esempio, quando è in atto una risposta allo stress, capita di sperimentare sensazioni fastidiose quali mal di stomaco, dolore addominale, diarrea, nausea o avere le “farfalle” nello stomaco, così che i messaggi viaggiano lungo una via bidirezionale dall’intestino al cervello e viceversa. Quando si altera l’equilibrio lungo questa via di comunicazione, allora si possono manifestare i sintomi sopra elencati. Il “secondo cervello” è costituito anche da trilioni di batteri che interagiscono con il sistema nervoso enterico. Numerosi studi riportano che i batteri dell’intestino e i loro sottoprodotti possono influenzare l’umore, la cognizione, il comportamento e il metabolismo; ad esempio, i batteri intestinali intervengono nella sintesi di triptofano, un aminoacido precursore dell’ormone serotonina che regola l’umore; inoltre, i batteri intestinali sono deputati ai processi di sintesi di enzimi, proteine e vitamine (vitamina K, vitamina B12) e il loro DNA (meta-genoma), interagendo con il genoma umano, sostiene la capacità di adattamento dell’organismo agli stimoli degli ambienti esterno e interno. Basti pensare che il microbiota intestinale è capace di modificare la propria composizione, nel giro di poche ore, in seguito a stimoli ben definiti, quali – esempio classico – un’alimentazione prevalentemente a base di carne piuttosto che vegetale, con conseguente carenza di fibre, il cui ruolo di prebiotico o substrato è necessario per il suo normale funzionamento. In definitiva, potremmo affermare, pensando al presente e guardando al futuro, che il microbiota intestinale svolge un ruolo di protezione e mantenimento complessivo del benessere e della salute.
Esiste un unico asse intestino-cervello e quindi l’influenza è reciproca in termini di risposta e di legame tra sintomi gastro-intestinali e stress. Ad esempio, il solo pensiero del cibo o di un pasto succulento può indurre il rilascio di succhi gastrici pur se il cibo non è stato consumato. Un intestino tormentato può inviare segnali al cervello proprio come un cervello tormentato può inviare segnali all’intestino; pertanto, il mal di stomaco o i disturbi intestinali possono essere la causa dello stress e viceversa. Ciò è vero soprattutto nei casi in cui si sperimentano il mal di stomaco o altri disturbi gastro-intestinali senza una causa organica evidente.
Per gestire al meglio il mal di stomaco da stress, bisogna anzitutto cercare di capire quali sono le cause all’origine dei sintomi gastro-intestinali; spesso, questi sono legati a eventi circostanziali ben definiti (preoccupazioni, situazione familiare, lavoro, soldi, insoddisfazione) che, di per sé, non sono duraturi nel tempo; quindi, bisogna cercare di soffermarsi sulle emozioni/sensazioni che si stanno vivendo in quel momento, provando a gestirle in modo consapevole e razionale per evitare un amplificarsi dei disturbi. I rimedi a cui ricorrere per controllare questi fastidi e attenuare i disagi sintomatici come il mal di stomaco possono essere di vario tipo e possono aiutare a migliorare notevolmente il livello di benessere generale e a superare il periodo difficile. Tra i rimedi più funzionali, ritroviamo:
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